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La scuola di Belvedere va verso la chiusura: Amministratori comunali…. Svegliatevi e reagite…!!

“La scuola non si tocca”, “La scuola è comunità”, “La scuola costruisce una cittadinanza attiva e responsabile”…

Questo è il tenore di alcuni messaggi giunti a questo sito da parte di non pochi cittadini allarmati dalla notizia della già decretata definitiva chiusura della Scuola Primaria “Prof. Rosario Piccolo1, sita nella frazione Belvedere.

La paventata chiusura (ormai pare, purtroppo, che la notizia sia fondata…) di un plesso scolastico ignorando quello che rappresenta, che determina, che apporta… non riconoscendo, in più, quanto esso valga e arricchisca e qualifichi una località, è un fatto di una gravità inaudita!

Ma la cosa più grave è che questo scempio si stia consumando sotto gli occhi indifferenti di chi poteva fare e non ha fatto!

Ci riferiamo alle Autorità Municipali che rimangono colpevolmente inerti davanti ad una decisione che costituisce una grave perdita per il Comune e il forse definitivo colpo di grazia alla sopravvivenza di una incantevole frazione del nostro territorio. I messaggi sopra richiamati, e tanti altri che stanno sopraggiungendo, rappresentano l’ultimo straziante grido di quella parte di “Comunità attiva” che vuole scuotere le coscienze: si decide in queste ore – infatti – la chiusura di un plesso scolastico, con ripercussioni negative sulle famiglie e sul tessuto sociale di questa nostra piccola comunità, non tenendo in minimo conto quanto ciò influisca pesantemente in termini identitari e civici!

Ma chi ha ascoltato queste amare, dolorose doglianze che volevano soltanto agitare e porre in evidenza una questione molto sentita? Chi ricopre ruoli di responsabilità a qualsiasi livello, sembra non sentire l’enorme peso di non avere mosso un dito contro questa ingiustizia che si sta perpetrando in un assordante silenzio… NESSUNO, tranne noi.

Della possibile soppressione di questo Plesso si parla da anni, ma le varie Amministrazioni succedutesi avevano saputo opporsi, scongiurando il pericolo. Anche la ventilata soppressione del PTE/118 cittadino, balzata agli onori della cronaca anni orsono, fu evitata grazie ad una mobilitazione di popolo, capeggiata dai Sindaci del tempo. Ed ora..?? Tutto tace..!!

Inutile dire che siamo tutti profondamente amareggiati, delusi, contrariati circa il fatto che la civica Amministrazione per una questione (forse) di incapacità o (forse) di coscienza sporca, abbia omesso di informare i propri Cittadini e abbia agito male nei confronti dell’intera comunità falconese, senza informare nè renderla edotta e (magari) coinvolgerla democraticamente in una azione di protesta.

Non si chiude una Scuola (…che non è un bar o una pizzeria… ma un luogo di formazione ed educazione dei futuri cittadini…) così, a cuor leggero: senza che ci sia un progetto alternativo in grado in dare continuità ad esperienze didattiche ed educative che hanno orientato le scelte delle famiglie.

Non ci si piega supinamente alla dura legge dei numeri, non si rinuncia apaticamente ad un plesso moderno e sicuro, recentemente ristrutturato, arioso, luminoso, spazioso, immerso nel verde, con un grande cortile, un’area giochi, una vasta piazza. La Scuola di Belvedere non può essere considerata un plesso di serie B, l’istituzione – infatti – vanta decenni di vita e i programmi sono quelli ministeriali.

E allora cosa c’è che non va? Si chiedono le famiglie che hanno scelto di iscrivere i propri figli nel plesso “Prof. Rosario Piccolo”… Forse – si chiedono – paghiamo lo scotto di essere un piccolo plesso ubicato in una realtà urbana periferica e marginale? Se ci viene detto che la chiusura è dettata da un numero insufficiente di alunni iscritti, rispondiamo (non senza rilevare che queste argomentazioni avrebbero dovuto gridarle i nostri Amministratori, con in testa un Sindaco sonnacchioso e assente, anziché starsene in Municipio, a riscaldare le sedie, con le mani in mano…!!) che i numeri non sarebbero mancati, visto che tanti genitori avrebbero portato i figli nella frazione collinare. Invece, si è invece preferito accettare passivamente la chiusura della Scuola.

Nel caso – invece – ci venisse detto che trattasi soltanto di un mero problema economico, di taglio delle spese, rispondiamo che sentire parlare di sprechi quando si dibatte di scuola è, a dir poco, vomitevole. Perchè non si comincia – invece – a fare le pulci, seriamente, ai nostri politici (tutti, anche gli Amministratori locali) per vedere quante risorse sprecano e quanto ci costano?

E perché non si dimezzano paghette e prebende in nome del bene pubblico e dell’interesse comune??

Noi crediamo fermamente che la chiusura di una scuola sia sempre da considerare come la riduzione di un servizio e, quindi, una sorta di fallimento dei pubblici poteri. Al di là dello schieramento politico, la Cittadinanza responsabilizzata, guidata da politici e Amministratori seri e consapevoli, dovrebbe essere compatta nel far sentire la propria voce di protesta.
E’ vergognoso che si consideri la scuola un costo, quando dovrebbe essere considerata il più importante degli investimenti per il futuro di una Comunità..

Inoltre, parliamo di risparmio chiudendo una fessura quando abbiamo una porta completamente aperta, spalancata (vedasi la macchina politica in genere, ed i costi ad essa legati).

Pertanto tutta la nostra piena e convinta solidarietà, và alla Scuola “Prof. R. Piccolo”, alla storica ed antica Frazione di Belvedere e alle famiglie i cui bimbi saranno costretti a frequentare altrove.

Al Sindaco ci permettiamo di rivolgere un caldo consiglio, e non ce ne voglia se in alcuni passaggi saremo, nostro malgrado, crudamente espliciti:

Signor Primo Cittadino 

non crediamo affatto che Ella non fosse a conoscenza del problema della chiusura del Plesso (…anzi abbiamo notizie certe che ne fosse al corrente da tempo).
Avrebbe, perciò, potuto e dovuto attivarsi già da un pezzo, ricorrendo alle armi pacifiche della protesta civile, dando vita ad un Comitato Popolare che si facesse carico di azioni concrete di contestazione (sit-in, raccolta firme, striscioni, occupazioni del Plesso o del Palazzo di Città, articoli giornalistici etcc..) ma, dato che il problema non lo toccava, se ne è purtroppo lavato “pilatescamente” le mani (anzi ci raccontano alcuni Cittadini che, dinanzi alle loro comprensibili lamentele, Ella abbia risposto che non poteva farci nulla…).
Spiace dirlo – ci creda – ma Ella si qualifica sempre più per la pochezza del suo pensiero e per l’imbarazzante modestia che traspare dalle Sue affermazioni.
Vorremmo semplicemente ricordarLe che è dovere di OGNI Sindaco che si rispetti, perorare le cause dei suoi Cittadini, di TUTTI i suoi Cittadini.
Questo principio, Ella, purtroppo, lo ignora con pervicace partigianeria, non sapendo nemmeno dove alberghino i valori di equità e lungimiranza, tanto da farci sorgere il dubbio (considerata la Sua carente attenzione per le umane vicende, limitandosi esclusivamente ad indicare nemici là dove sussistono problemi), che Lei tema in concreto di non essere in grado di impegnarsi seriamente, ed efficacemente, per una loro soluzione.
Le famiglie tuttavia non si rassegnano e Le chiedono di intavolare una mediazione con la direzione scolastica, per vedere se sia possibile far fluttuare qualche numero eccedente nei plessi del territorio, pur di mantenere in vita la sede di Belvedere, nella speranza che la scelta della soppressione della “Prof. R. Piccolo” non sia ormai irreversibile.
Le ragioni della continuità della scuola sono sostenute dall’intera Frazione (e non solo) che teme, a ragione, con il venir meno dell’istituzione educativa, anche un allentarsi dei legami sociali del paese.
Diversamente “rimarrà qualche anziano, una bottega di generi alimentari e nient’altro – dicono i residenti – ma non è questo il paese che vogliamo”.
Speriamo, di cuore, che non lo voglia nemmeno Lei.
Sappia, Sindaco, che un piccolo paese senza scuola è un paese povero.
Un sindaco senza idee è un sindaco povero, che usurpa la carica e che si trascina stancamente in avanti.
Un Comune che rinuncia all’entusiasmo dei giovani, a partire dai più piccoli, condannandoli al precariato, è un Comune povero, che abdica alle sue funzioni.
Un Comune senza democrazia, senza dialettica, senza confronto è un Comune povero.
Ci rifletta …e, finalmente, esca dal torpore e…. SI MUOVA…!!!
Per quanto riguarda la libera voce che questo sito rappresenta – chiediamo ufficialmente all’Amministrazione Comunale – che si faccia promotrice di un incontro da tenersi al più presto con la popolazione e con la Dirigenza Scolastica competente (con anche la presenza, eventualmente, di forze partitiche e sindacali, nonché esponenti delle realtà associazionistiche locali), per fornire risposte concrete e fattibili.
Non si perda mai di vista – infatti – che la soppressione di un Istituto Scolastico priva una comunità di un servizio essenziale e la condanna all’impoverimento ed allo spopolamento, comportando anche danni di natura socio/economica e culturale di portata irreversibile.
Faremo tutto il possibile senza tralasciare nulla! Facta non Verba.
A tutti giunga il messaggio che sapremo risorgere dalle ceneri: queste realtà, piccole ma sane e vive, vanno difese ed incentivate, non spente nell’indifferenza e nell’ignavia generale.
Noi amiamo Falcone, …se qualcuno non lo ama… si faccia da parte!!

Per quanto riguarda la libera voce che questo sito rappresenta – chiediamo ufficialmente all’Amministrazione Comunale – che si faccia promotrice di un incontro da tenersi al più presto con la popolazione e con la Dirigenza Scolastica competente (con anche la presenza, eventualmente, di forze partitiche e sindacali, nonché esponenti delle realtà associazionistiche locali), per fornire risposte concrete e fattibili.

Non si perda mai di vista – infatti – che la soppressione di un Istituto Scolastico priva una comunità di un servizio essenziale e la condanna all’impoverimento ed allo spopolamento, comportando anche danni di natura socio/economica e culturale di portata irreversibile.
Faremo tutto il possibile senza tralasciare nulla! Facta non Verba.

A tutti giunga il messaggio che sapremo risorgere dalle ceneri: queste realtà, piccole ma sane e vive, vanno difese ed incentivate, non spente nell’indifferenza e nell’ignavia generale.

Noi amiamo Falcone, …se qualcuno non lo ama… si faccia da parte!!

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