Ci siamo chiesti, in questo lungo weekend, perché un Ex Sindaco così operoso, attivo, bravo e capace non sia stato ricandidato per poter portare avanti la sua confusa idea di amministrare. Che la politica venga considerata da alcuni come “l’arte dell’impossibile”, è un fenomeno piuttosto diffuso tra i protagonisti della vita pubblica di qualsiasi paese.
Anche il fatto che le campagne elettorali diventino poco più che un teatrino fatto di chiacchiericcio e pettegolezzo, ove ciascuno tenta di mistificare la realtà a proprio vantaggio, può essere considerata una fattispecie prevedibile.
La situazione, però, diventa più seria quando proprio chi dovrebbe portare sulle proprie spalle e nella propria coscienza, il peso di un fallimento politico-amministrativo (fortunatamente durato solo 24 mesi), omette consapevolmente di dire che, l’aumento delle tasse per i Cittadini di Falcone, rappresenta solo l’ultimo “regalo” del suo immobilismo e della sua incapacità amministrativa, che (ormai è chiaro a tutti) non solo hanno finito col generare nuovi debiti, ma hanno gettato il nostro Comune lungo il baratro del dissesto finanziario e del fallimento.
Al netto di eventuali responsabilità di fronte alla Corte dei Conti in qualità di ex Sindaco e Responsabile dell’Area economico-finanziaria del Comune di Falcone, la domanda che qualsiasi Cittadino si pone è: perché un amministratore così coscienzioso, è stato sfiduciato anzitutto dai suoi collaboratori e sostenitori praticamente già dopo poche settimane dalla sua elezione, se è vero com’è vero che proprio tra loro, il giudizio sul suo operato è stato da subito del tutto negativo?
Piuttosto che lanciare accuse insensate contro i Consiglieri Comunali che hanno dimostrato (a differenza sua) di non essere attaccati a nessuna poltrona, facendo semplicemente il proprio dovere istituzionale per sottrarre la nostra comunità ad altri tre anni di inettitudine ed insipienza amministrativa.
#levicimanu chi non è cosa to!
Il Nuovo Gruppo Politico
ViviAMO Falcone
